GEMONA: Medaglie ricostruzione, provocazione del sindaco Disetti
Bene le medaglie ai Comuni terremotati, ma sarebbe stato molto meglio per tutti che, da parte dellAmministrazione Regionale, ci fossero state, in questi ultimi anni, maggiore attenzione, conoscenza e serietà sui problemi ancora aperti del terremoto e quindi sui riparti dei fondi residui della ricostruzione Il Sindaco di Gemona Virgilio Disetti, di fronte alla polemica scoppiata tra i Comuni che riceveranno la medaglia doro e quelli che invece dovranno accontentarsi solo di quella dargento, interviene con una dura nota improntata ad un concreto realismo Tanto più che la gente friulana sa bene da sola quello che ha fatto, i sacrifici per ricostruire le proprie case e i propri paesi e la pazienza, anche, per sopportare e superare le lungaggini burocratiche, e, come è proprio del carattere dei friulani, non ha bisogno di riconoscimenti formali, ma di fatti. E i fatti, in questi ultimi anni, sono venuti meno, nel silenzio di una Amministrazione Regionale che della ricostruzione e di ciò che ha significato per tutta la Regione, pare non abbia più nemmeno la memoria. I riparti, infatti, dei fondi destinati al completamento della ricostruzione, hanno imboccato, in questi anni, i canali più disparati, andando copiosi a Comuni che con il terremoto poco o nulla hanno avuto a che fare e per opere ed interventi che con il terremoto avevano ancora minori legami. E contraddicendo continua il Sindaco di Gemona così anche le stesse regole che la Giunta Regionale pur si era data: i fondi dovevano andare ai Comuni con il più alto grado di distruzione, per completare le opere distrutte dal terremoto, per completare le reti tecnologiche e sanitarie e le infrastrutture primarie. Ed invece hanno preso ben altre strade! Basti pensare che nel recente riparto regionale dei fondi della ricostruzione Comuni come Artegna, Trasaghis e Venzone non hanno avuto una lira, eppure sono nel cratere del terremoto. E noi Sindaci del cratere del terremoto sappiamo bene quello che ancora cè da completare! E non sono optional o cose di cui si può fare a meno: sono infrastrutture primarie come le reti fognarie, ad esempio, che nel passato non sono state completate e che rischiano di non esserlo oggi, per mancanza di fondi. O che dire continua il Sindaco Disetti dellOspedale (quello di Gemona naturalmente) unico distrutto dal terremoto, ricostruito con i sacrifici della gente, visto che i fondi destinati dalla ricostruzione per le opere sanitarie sono andati, in quegli anni, dappertutto fuorchè a Gemona, e che ora la Regione vuole di fatto chiudere! Ed ancora cosa dire della coda burocratica, che diventa, spesso, anche giudiziaria della chiusura della ricostruzione che è talmente farraginosa e complicata da sfuggire alle volte ogni umana comprensione. E questo interessa soprattutto i Comuni che dal terremoto sono stati distrutti e non solo toccati. Ebbene, pare che la Regione di tutte queste cose abbia perso perfino la memoria. E noi Sindaci, che ancora siamo funzionari delegati della Regione per i problemi della ricostruzione, siamo lasciati soli nelle responsabilità. Ed ancora, come non ricordare le numerosissime cause in piedi per fatti avvenuti nella ricostruzione degli anni 80 e di cui oggi siamo noi a rispondere e a dover ricostruire atti e procedure. In questo senso prosegue Disetti il caso dellattuale Giunta Comunale di Venzone, messa sotto inchiesta dalla Corte dei Conti, perché nel passato le case ricostruite con intervento pubblico erano state riassegnate ai legittimi proprietari, prima del completamento di procedure così complicate da obbligare anni e anni di lavoro per risolvere tutte le carte è esemplificativo! Ed anche questo sta avvenendo nel vergognoso silenzio e disinteresse della Regione! Ebbene, ben vengano le medaglie (un giusto riconoscimento di cui ringraziamo il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi) ma, ripeto, tutti noi preferiremmo che ci fosse dalla Regione maggiore consapevolezza di questa realtà. Di fronte a questa situazione conclude il Sindaco di Gemona Disetti avanzando una proposta ironica e provocatoria oltre alle medaglie doro e dargento, perché non chiedere anche lassegnazione di quelle di bronzo, da dare a tutti quei Comuni che, pur avendo del terremoto solo sentito parlare, hanno beneficiato dei fondi destinati alla ricostruzione?
