AMPEZZO- Oggi le dimissioni del sindaco Petris

Quello di oggi è l’ultimo giorno da sindaco di Ampezzo per Renzo Petris. In giornata il consigliere regionale dei Ds rassegnerà ufficialmente le dimissioni, chiudendo così con qualche mese di anticipo il mandato assegnatogli per la seconda volta dai suoi compaesani. “E’ stata una scelta molto sofferta, perché otto anni e tante soddisfazioni ottenute non si potranno mai cancellare- spiega- Però era venuto il momento di effettuare una scelta: l’incarico assegnatomi dalla maggioranza rispetto alle leggi di spesa in consiglio regionale e il ruolo di sindaco non mi permettavano di svolgere in maniera compiuta i due impegni. Io sono fatto così, devo sempre dare tutto me stesso, altrimenti non mi sento con la coscienza a posto nei confronti di coloro, i cittadini, ai quali devo rispondere”. Quanto ha contato in questa scelta il dibattito (e le polemiche) in seno alla Regione sul terzo mandato ai sindaci e l’incompatibilità delle cariche? “Assolutamente nulla- risponde prontamente Petris- Al di là delle querelle, fra l’altro con posizioni diversificate anche all’interno di uno stesso schieramento e guai se non fosse così, in campagna elettorale mi ero imposto una linea di condotta tale per cui i miei concittadini sapevano che, in caso di elezione e in seguito di ottenimento di una posizione di assoluto prestigio all’interno del nuovo organigramma regionale, io avrei lasciato il Municipio”. Quali ripercussioni ci saranno per la comunità di Ampezzo? “Non si tratta certo di un trauma e mi riferisco in particolare a quelle persone che mi hanno sempre stimato- dice Petris- Dopotutto le elezioni amministrative sono imminenti, non ci sarà il commissariamento e l’azione verrà condotta dal vicesindaco Eugenio Benedetti, persona assolutamente all’altezza di condurre in porto il mandato amministrativo, senza dimenticare le capacità dell’assessore Laura Bearzi”. Ma un consiglio al suo possibile successore lo darà? “Solo se mi verrà richiesto, è il mio stile- conclude Petris- Da domani per il sottoscritto il Comune sarà solo il Municipio, la sede istituzionale per eccellenza, e io mi comporterò come un qualsiasi cittadino di Ampezzo”.
(di Bruno Tavosanis, dal Gazzettino)