ALTO FRIULI- Referendum Provincia, audizioni in Regione
Audizioni dell’Ufficio di
presidenza del Consiglio regionale, convocato da Alessandro
Tesini, in merito al quesito e all’ambito territoriale entro il
quale effettuare il referendum per l’istituzione della Provincia
dell’Alto Friuli.
L’Amministrazione provinciale di Udine, per bocca del presidente
Marzio Strassoldo, ha ribadito la necessità che a esprimersi sia
l’intera provincia di Udine. Vi sono forti interrelazioni e
collegamenti tra la popolazione e l’area interessata, flussi di
gravitazione verso il sistema scolastico e sanitario, ma anche
altri aspetti di natura sociale ed economica, senza contare che
ci sono comunità carniche che si sono insediate in diversi comuni
della pianura.
Strassoldo ha aggiunto una serie di ragioni di natura giuridica a
sostegno di un referendum non parziale: la fascia settentrionale
della Provincia di Udine non è un’area eccentrica o isolata
rispetto al resto del territorio provinciale, non ci sono
elementi di caratterizzazione e ci sono infrastrutture importati
– autostrada, ferrovia, Pontebbana – che non possono essere
tagliate da un nuovo confine amministrativo. Il Tarvisiano e il
Gemonese ospitano strutture forti al servizio dell’intera
Regione.
Di parere opposto i rappresentanti del Comitato promotore, che
con l’avvocato Elena D’Orlando hanno sostenuto – con
argomentazioni giuridiche – la necessità di circoscrivere la
consultazione all’area montana.
Esistono le condizioni di eccentricità e di distinta
caratterizzazione, basti pensare che l’Alto Friuli è
circoscrizione elettorale, dipende dal Tribunale di Tolmezzo e
che in quell’area ci sono anche diversi uffici decentrati dello
Stato. Riguardo alla gestione amministrativa del territorio,
l’area è da sempre caratterizzata dalle Comunità montane e oggi
dai Comprensori.
E’ giusto, a loro giudizio, che siano solo le zone interessate a
esprimersi, perché al referendum è legato il destino dei
Comprensori montani e perché vi è una sproporzione tra le due
popolazioni residenti: 75mila in montagna e 443mila nel resto
della provincia.
L’Ufficio di presidenza ha infine sentito i sindaci del Gemonese,
ossia dei Comuni di Gemona, Forgaria, Artegna e Montenars,
contrari al referendum circoscritto alla sola zona montana.
Il vicesindaco reggente di Gemona, Gabriele Marini, ha confermato
la volontà espressa all’unanimità da quel Consiglio comunale di
non accettare che il Comune entri a far parte della Provincia
dell’Alto Friuli così come proposta; qualora il quesito
referendario dovesse comprendere il Comune di Gemona, il
referendum dovrebbe essere effettuato in tutto il territorio
della provincia di Udine; in caso contrario dovrebbe essere
modificato il quesito togliendo il Comune di Gemona.
Non è accettabile, è stato sottolineato, che ci sia una
separazione territoriale del Gemonese, area ad alto grado di
omogeneità economica e sociale e con strette interazioni nei
settori della sanità, del trasporto pubblico locale, della
scuola. La situazione, hanno concluso, potrebbe essere
dirompente: si chiede a un’area di togliersi dalle relazioni che
ha sempre avuto e continua ad avere con il restante territorio.
