ALLUVIONE- Faleschini (Uapi): “Danni agli artigiani per € 1 mln”
Carlo Faleschini, presidente dell’Uapi, interviene sulla polemica Regione-Governo circa i fondi per i comuni alluvionati della Val Canale e Canal del Ferro, prendendo la difese della Regione. “Non so se le stime della Regione siano gonfiate, come denunciano polemicamente alcuni parlamentari della maggioranza di Governo; so che il solo settore dell’artigianato e della piccola impresa denuncia danni per oltre 1 milione di euro e so che la somma stanziata dal Governo è davvero ridicola, se non scandalosa. Val Canale e Canal del Ferro stanno pagando prezzi altissimi per aver consentito la costruzione di opere pubbliche che non hanno portato alcun beneficio alla popolazione, ma che hanno reso più devastanti le conseguenze di un evento che già di per sé aveva i caratteri dell’eccezionalità”.
Faleschini incalza i parlamentari dell’Alto Friuli: “Alcuni di loro, soprattutto quelli che sono stati generosamente votati nell’Alto Friuli, paiono troppo remissivi e appiattiti sulle scelte del Governo. La Regione, che ha fatto bene la sua parte, non può di certo sostenere tutta la spesa: per dare risposte ad un evento così pesante deve scattare la solidarietà nazionale”.
Secondo i presidenti provinciali di Confartigianato Carlo Faleschini e di zona Luigi De Monte i danni nei comuni di Chiusaforte, Dogna, Malborghetto-Valbruna, Moggio Udinese, Pontebba e Resiutta, dove operano 145 imprese artigiane con oltre 400 addetti, superano 1 milione di euro. Più precisamente sono 25 – spiegano Faleschini e De Monte – le imprese che hanno comunicato all’Uapi la stima dei danni subiti per una cifra complessiva di oltre 800 mila euro. A questi vanno aggiunti quelli subiti dalle aziende non associate all’Uapi: così si arriva a stimare un danno per oltre 1 milione di euro.
I dati sono il frutto di un mini-questionario predisposto da Confartigianato. La voce maggiormente indicata è quella delle “attrezzature e macchinari” riportata nell’80% delle schede per un valore pari al 43% della stima totale. Segue la voce “scorte”, compilata da 5 aziende su 8, con un ammontare pari al 25% del danno complessivamente stimato. Danni rilevanti ai locali in cui si svolge la produzione hanno interessato due imprese, per un valore pari però al 17% del totale. Il 70% delle aziende ha valutato anche i mancati ricavi certi, indotti dalla temporanea sospensione dell’attività produttiva. Questa voce incide per l’11% sul bilancio generale dei danni rilevati fino a questo momento, ma riguarda in media un importo limitato, di poco superiore ai 2.400 euro per impresa.
