TOLMEZZO- La dirigenza Uncem incontra l’assessore Marsilio
I componenti della delegazione dell’Uncem (Unione dei comuni e delle comunità montane) del Friuli Venezia Giulia si sono incontrati giovedì a Tolmezzo, nella sede del Comprensorio montano della Carnia, con l’assessore regionale Enzo Marsilio, presenti anche i presidente dei quattro comprensori. In primo piano le prospettive future rispetto ai problemi e ai temi relativi alla montagna friulana: “Abbiamo affrontato questioni legate principalmente all’economia, nel senso che volevamo capire da Marsilio quali risorse sarebbero state disponibili in futuro per la montagna e soprattutto in quale maniera si ritiene di utilizzarle- spiega Mario Revelant, presidente regionale dell’Uncem- L’assessore ha confermato un’idea che noi avevamo già da tempo, cioé i progetti d’area sono molto più efficaci rispetto a quelli riferiti a singoli comuni”. Marsilio, perciò ha dato un indirizzo preciso ai Comprensori: sviluppare progetti complessivi che tengano conto di tutte le realtà. Inevitabile, nel corso dell’incontro, un riferimento alla Provincia dell’Alto Friuli: “Personalmente ritengo che ad oggi il quesito referendario sia insufficiente, perché di fatto ci chiede se vogliamo aggregare una serie di comuni senza dirci per fare che cosa né quante risorse saranno a disposizione per questo progetto- dice Revelant- Sono convinto che il problema si possa risolvere con una consistente iniezione di fondi della Regione. Quindi il territorio deve essere gestito da noi, in nome e per conto delle comunità nazionale e regionale, ma con le risorse di altri”. Qual è oggi il ruolo dell’Uncem, alla luce del mutato quadro regionale, con la nuova maggioranza, la scomparsa delle Comunità montane e la nascita del comprensori? “Noi difendiamo soprattutto i comuni montani, che alla luce della riforma degli enti locali diventeranno inadeguati dal punto di vista strutturale a causa dell’insufficienza di personale- afferma Revelant- Ma non possiamo dimenticare che abbiamo dato una mano alla Regione ad uscire da quel buco in cui si era cacciata quando aveva soppresso le Comunità montane, perché riteniamo che un ente intermedio, sia esso Provincia, Comunità o Comprensorio, sia indispensabile per la soluzione dei problemi del territorio della montagna”.
(dal Gazzettino)
