TARVISIO- Crisi Weissenfels, “salvaguardare l’occupazione”

Per il segretario della Cgil del Friuli Venezia Giulia Ruben Colussi, “qualsiasi sia la decisione del Tribunale di Tolmezzo sulla crisi Weissenfels, è importante, per la salvaguardia dell’ occupazione nella Valcanale, che sia mantenuta l’ attuale forma giuridica dell’affitto d’ impresa”.

Colussi ha partecipato oggi alla manifestazione dei sindacati a sostegno della vertenza Weissenfels, a Tarvisio, alla quale hanno aderito centinaia di lavoratori. “L’ attuale dirigenza – ha spiegato Colussi – sta facendo molto bene. Le Weissenfels sono una azienda sana, che fa utili. Purtroppo pesano sul suo futuro pregresse diatribe tra i soci. Su queste si dovrà esprimere il Tribunale di Tolmezzo il 18 marzo. Vorremmo, al di là di qualsiasi decisione – ha ribadito Colussi – che l’ affitto d’ impresa possa però essere salvaguardato”.

La Weissenfels è un’acciaieria specializzata nella produzione di catene per automobili e catene per grossi mezzi che ha sempre avuto sede a Fusine. La famiglia Melzi le cedettero alcuni anni fa alla tedesca Pewag. Poi arrivò la crisi. L’ azienda lo scorso anno venne salvata da una cordata di imprenditori veneti che l’ hanno rilanciata. “Per questo – ha concluso Colussi – vorremmo che il contratto d’affitto continuasse. E’ la risposta positiva alla crisi. In alternativa avremmo altri 300 lavoratori sul lastrico

Il consiglio provinciale si schiera unito a tutela dei 237 lavoratori delle acciaierie Weissenfels di Fusine, che rischiano la perdita del posto di lavoro a causa della crisi che ha investito l’industria della Valromana. Ieri l’approvazione di uno specifico ordine del giorno, presentato dal vicepresidente della giunta, il tarvisiano Renato Carlantoni, che fa seguito al documento d’indirizzo già votato dall’esecutivo provinciale. Con questo ordine del giorno, pertanto, l’assemblea di palazzo Belgrado ha invitato il presidente Marzio Strassoldo e l’esecutivo provinciale a seguire la vicenda, «affinché vengano innanzitutto difesi gli attuali livelli occupazionali», si legge nella delibera, creando a tale scopo «ogni opportuna sinergia propositiva unitamente ai vertici istituzionali regionali, all’Associazione degli industriali e alle organizzazioni sindacali». Oltre ad esprimere solidarietà verso i lavoratori che stanno attraversando questo preoccupante momento di incertezza, il documento impegna anche il presidente a convocare «un’apposita seduta del consiglio per un esame complessivo della situazione occupazionale nel territorio della Provincia di Udine, che presenta, purtroppo, anche altri punti di difficoltà e di preoccupazione», facendo esplicito riferimento, qui, al triangolo della sedia, alle valli del Natisone, e all’Aussa-Corno.
Una situazione, quella della paventata interruzione dell’attività lavorativa dell’acciaieria Weissenfels, che interessa direttamente i lavoratori, innescando comprensibili disagi, ma che coinvolge pesantemente anche l’intera comunità locale, sicuramente preoccupata per il proprio futuro, essendo il territorio montano già profondamente segnato da una più generale crisi economica. «Il tarvisiano e l’intera vallata hanno già troppo sofferto negli ultimi anni a causa della perdita di numerosi posti di lavoro – ha riferito il vicepresidente Carlantoni, che ha illustrato l’ordine del giorno –. È necessario fare tutto il possibile per salvaguardare la realtà della Weissenfels, che da sempre accompagna la storia di questa comunità e che permette a numerose persone di continuare a vivere e ad operare in montagna. Faremo la nostra parte e se necessario anche di più, soprattutto sollecitando gli enti preposti, per impedire che un’ulteriore colpo di scure si abbatta sulla già debole economia della zona».

Situazione della Weissenfels di
Fusine e salvaguardia degli attuali livelli occupazionali per la
mozione approvata all’unanimità dall’Aula e firmata da un
rappresentante di ogni partito, ovvero Disetti (Margh),
Battellino (IDV), Ciriani (AN), Franzil (PRC), Gottardo (FI),
Metz (Verdi), Molinaro (UDC), Panontin (LN), Paselli (Citt),
Petris (DS) e Zorzini (PDCI).

Nel documento – illustrato da Disetti – si legge della grave
situazione che incombe sulla storica acciaieria, unica grande
azienda rimasta nel Tarvisiano, e delle conseguenti incertezze
sul futuro dei 235 occupati della “nuova” Weissenfels, a cui si
aggiunge una trentina di lavoratori ancora in lista di mobilità e
in attesa del rientro in azienda.

L’interruzione dell’attività metterebbe a rischio una serie di
commesse strategiche e il buon esito del piano di rilancio
industriale avviato dalla nuova compagine imprenditoriale lo
scorso settembre.

Con la mozione, il Consiglio regionale impegna la Giunta a farsi
interprete della preoccupazione per la situazione dello
stabilimento manifestandola presso tutte le sedi competenti al
fine di salvaguardare, con la prosecuzione dell’attività
lavorativa, gli attuali livelli occupazionali.