“Le radici di una terra”: Tarcento ricorda il maestro Giorgio Gomirato
È in programma sabato 13 dicembre alle ore 11, a Tarcento, l’inaugurazione della Mostra Antologica di pittura e grafica dedicata al maestro Giorgio Gomirato (1932–2022), ospitata a Palazzo Frangipane, sede dell’Amministrazione comunale tarcentina.
La mostra, dal titolo “Le radici di una terra”, rappresenta un omaggio sentito a uno degli artisti che più profondamente hanno saputo raccontare, attraverso il segno e il colore, l’identità rurale, culturale e umana del Friuli. L’esposizione resterà aperta fino al 6 gennaio 2026 e sarà visitabile ogni sabato e domenica, dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18. L’iniziativa è organizzata dall’Associazione Formae Mentis, gruppo di ricerca artistico-culturale del Friuli Venezia Giulia con sede a Cividale del Friuli, di cui lo stesso Gomirato è stato socio fondatore, con il patrocinio della Città di Tarcento. Dal 2000 l’associazione promuove le diverse coniugazioni delle arti, con particolare attenzione alle espressioni contemporanee, valorizzandole e rendendole accessibili attraverso un linguaggio chiaro e condiviso.
Sono inoltre disponibili visite guidate, da concordare contattando l’associazione all’indirizzo formaementis.fvg@gmail.com.
Autodidatta, Giorgio Gomirato ha trovato nelle arti figurative la propria forma più autentica di espressione, facendo del disegno, del segno e del colore la sua cifra stilistica. Fin dagli anni Sessanta ha sviluppato una ricerca intensa e coerente, partecipando a numerose esposizioni in Italia e all’estero, con opere ispirate al mondo rurale e alla cultura del territorio friulano. Parallelamente alla pittura, ha approfondito la ricerca incisoria, sperimentando tecniche come la xilografia, la linoleografia, la punta secca su lastra metallica e, successivamente, l’acquaforte e l’acquatinta, che gli hanno consentito di esprimere una poetica fatta di segni morbidi e trasparenze.
Nel 2005 la Stamperia d’Arte Albicocco di Udine gli ha dedicato una mostra antologica sull’opera grafica; nel 2010 ha partecipato alla Triennale europea dell’incisione a Villa Manin di Passariano. Ha inoltre pubblicato due libri d’artista: Intorno al Friuli contadino, con testi di Gian Paolo Gri, e Cjantadins, con testi di Elio Bartolini. Importante anche la sua esperienza nella pittura murale, con oltre sessanta murales realizzati: opere di grandi dimensioni in cui spazio pittorico e architettura dialogano, mettendo in luce la sua notevole abilità compositiva.
Le opere di Gomirato sono fortemente narrative e nascono da un profondo radicamento alla terra e alla vita contadina. I personaggi, descritti in modo essenziale ma mai frettoloso, abitano scene in cui il colore e il segno restituiscono una sensibilità umana autentica, frutto di un lungo lavoro di scavo nella memoria. La realtà viene raccontata con semplicità, senza giudizio, lasciando emergere la dignità e la forza silenziosa dei protagonisti.
A sottolineare il valore della sua opera è anche il contributo critico del professor Giuseppe Raffaelli, che evidenzia come la pittura di Gomirato riesca a legare passato e presente, offrendo al pubblico una riflessione sull’identità storico-culturale. “Un’arte che diventa poesia, capace di vibrare di echi arcaici e di ricordi ancestrali, fedele a se stessa negli anni, libera da intellettualismi e profondamente immersa nel vissuto popolare. La terra, con le sue stagioni e i suoi mutamenti, diventa metafora di salvezza, meraviglia e memoria, conducendo l’osservatore in mondi antichi eppure ancora sorprendentemente vicini. “Le radici di una terra” non è solo una mostra, ma un viaggio nella memoria collettiva del Friuli, attraverso lo sguardo intenso e poetico di un maestro che ha saputo trasformare la propria terra in arte senza tempo.




