TOLMEZZO- Progetto Montagna, incontro della Margherita

Il gruppo consiliare della ”Margherita” della Comunità Montana della Carnia, ha riunito gli amministratori di riferimento per approfondire le tematiche legate alle “linee di indirizzo del Nuovo Progetto Montagna”.
“ I principi di fondo su cui si articola il progetto – ha detto Marsilio in apertura dei lavori – sono sostanzialmente tre: la consapevolezza che in Regione vi sono più sistemi montani, caratterizzati da differenti problemi socio-economici e strutturali e da diverse possibilità di sviluppo, la volontà di inaugurare, a livello di singolo sistema montano, un approccio integrato e intersettoriale per favorire piena sinergia tra le pluralità degli interventi finanziati dall’ente pubblico, la previsione che il progetto di sviluppo di ogni sistema montano, anziché calato “dall’alto”, venga indicato “dal basso” ed elaborato per ambiti montani omogenei, individuati nei comprensori delle attuali Comunità Montane.”
Per Marsilio, l’elaborazione di un Patto territoriale per ogni zona omogenea, definito Programma speciale d’area, individuato con lo concorso di tutti i soggetti istituzionali, sociali ed economici, sarà lo strumento di promozione dei progetti di sviluppo locale.
Il patto avrà uno sviluppo temporale di 5 anni e sarà attuato per stralci annuali. Dovrà definire i settori strategici di intervento nella singola zona, fissando le priorità e precisando i soggetti coinvolti.
Il Finanziamento del Programma Speciale e dei Patti territoriali avverrà attraverso il Fondo Montagna, e si dovrà pertanto modificare a breve la L.R. 33,cui affluiranno le risorse attualmente incardinate nei capitoli delle varie direzioni sulla base delle leggi settoriali oggi operanti.
Successivamente, su questa stessa base, si andranno a strutturare anche gli interventi straordinari derivanti dalla prossima programmazione comunitarie, come il Piano Regionale di Sviluppo, l’Obiettivo 2, ecc.
Alle Comunità Montane spetterà quindi, in questa fase, il compito di coordinare la concertazione locale con i soggetti istituzionali e le forze sociali ed economiche presenti sul territorio
“ Il grado di efficacia del Nuovo Progetto Montagna – ha concluso Marsilio- è affidato alla sua capacità di sviluppare “condivisione”tra i soggetti e “integrazione” tra i settori. Una condivisione che deve riguardare, in primo luogo, chi sul territorio ci vive e ci lavora e a cui spetta il compito, attraverso i tavoli di concertazione e le deleghe attribuite alle associazioni di categoria, di riempire di contenuti le linee di indirizzo delineate e di prospettare modelli di sviluppo sostenibili.”
E’ seguito un dibattito che ha registrato gli interventi di Antoniacomi, Zamolo, Sulli, Pelizzari, De Crignis, e Ferrari, i quali hanno richiesto approfondimenti in merito ad alcune modalità operative e al reperimento delle risorse per la realizzazione del progetto.
Ha concluso i lavori Lino Not, Presidente della Comunità della Carnia “Da tempo- ha detto – non accadeva più, come accaduto stasera, di vedere riunita assieme tanta gente per discutere di progetti, speranze e futuro della montagna. Tutto ciò conforta ed è di buon auspicio. La nutrita presenza di stasera e il livello qualitativo espresso dal dibattito, testimoniano quantomeno che va assegnata al Nuovo Progetto Montagna la capacità di risvegliare energie e speranze, un atteggiamento positivo vitale ad un processo di rilancio e sviluppo.Alle parole devono ora seguire i fatti e la Comunità Montana, da parte sua, attiverà entro la fine dell’anno i tavoli di concertazione e gli incontri di vallata previsti per l’elaborazione del progetto.”