TOLMEZZO- Nuovo Progetto Montagna, stabilite le tempistiche

Si chiuderanno entro la fine dell’anno i quattro tavoli di concertazione previsti per l’elaborazione del piano di sviluppo complessivo del Nuovo Progetto Montagna per la Carnia. A stabilirne le tempistiche e le metodologie di intervento è stata la prima riunione della “Cabina di regia” del progetto, l’assemblea che ha il compito di coordinare la concertazione. All’appuntamento erano presenti Augusto Viola, direttore centrale delle risorse agricole, naturali e forestali della Regione Fvg, l’assessore provinciale alla montagna Vittorio Caroli, Lino Not, presidente della Comunità montana e della “Cabina di regia”, Alberto Felice De Toni presidente di Agemont, Flavio Vidoni, presidente di Promotur e Andrea Plazzotta, capodelegazione dell’Assindustria della Carnia oltre ai rappresentanti delle associazioni di categoria, delle centrali cooperative, dell’Azienda sanitaria n. 3 “Alto Friuli” e dei sindacati.
Al centro dell’incontro, che ha avuto luogo nei giorni scorsi presso la sede della Comunità montana della Carnia, a Tolmezzo, è stata la definizione dei criteri d’azione dei tavoli di concertazione, che prevedono una programmazione partecipata dei diversi rappresentanti, organizzata in sessioni di lavoro, in contatti diretti e in attività di approfondimento teorico. “Anche in questa occasione – ha spiegato Lino Not – è emerso come le linee guida del Progetto Montagna siano condivise dalle parti in causa proprio perché prevedono la creazione di sinergie fra i rappresentanti dell’area montana creando, in questo modo, anche una cultura dell’interazione e della collaborazione che è propedeutica allo sviluppo integrato del territorio”. In merito alla concertazione, stanno proseguendo gli incontri per quanto concerne il primo tavolo, vale a dire quello dedicato al sostegno dei servizi residenziali nelle aree marginali del comprensorio carnico, mentre nelle prossime settimane saranno avviate le concertazioni dedicate alle filiere produttive (artigianato, turismo e agricoltura), alla formazione superiore, scuola e cultura, e all’energia e ambiente. Il piano di sviluppo stabilito verrà, poi, approvata dalla Comunità montana. “Una delle caratteristiche fondamentali dei tavoli – continua Not – è proprio la capacità di integrare i settori di intervento, come il pubblico e il privato. Per quanto riguarda le filiere produttive, ad esempio, sarà fondamentale mettere in evidenza non tanto le caratteristiche o le problematiche di ciascun comparto, quanto rilevare le soluzioni progettuali e organizzative che possano coinvolgerle nel loro insieme. Auspico, inoltre, che possano essere organizzati degli incontri fra i presidenti delle tre Comunità montane della regione per stabilire una linea strategica per sviluppare le proposte delineate dalla Regione e per dare un contributo significativo alla modifica della legge n. 33”.