TOLMEZZO- Strassoldo: “Non irreversibile crisi montagna friulana”

«La tendenza negativa che sta attraversando la montagna friulana può essere superata. Le vie per una ripresa esistono, sia da un punto di vista demografico che economico». Ne è convinto il presidente della Provincia di Udine, Marzio Strassoldo, intervenuto a Tolmezzo per l’inaugurazione del 17esimo anno accademico dell’Università della terza età della Carnia. Un evento al quale hanno partecipato anche l’assessore regionale Enzo Marsilio, il presidente della Comunità Montana Lino Not, l’assessore tolmezzino Cristiana Gallizia, il presidente del Consiglio provinciale Fabio D’Andrea e il presidente dell’Ute carnica Andrea Verniach. «A partire dagli anni ’50 del secolo scorso – ha proseguito Strassoldo – lo spopolamento era diffuso in tutte le regioni alpine del nord Italia. Poi la situazione è lentamente mutata, e le condizioni di crisi sono rimaste esclusivamente in Friuli e Piemonte. Ciò dimostra come non si tratti di un processo irreversibile». Il Presidente Strassoldo non si è limitato alla descrizione del problema, ma ha anche cercato di suggerire alcune soluzioni: «Innanzitutto è indispensabile rifiutare ogni atteggiamento di ineluttabilità, lasciando spazio alle capacità di sviluppo. Servono inoltre microeconomie integrate capaci di tenere la gente nei paesi, puntando sullo sviluppo di piccole attività manifatturiere e artigianali, senza dimenticare il settore turistico. Per fare questo però – ha aggiunto – è necessario abbattere le barriere fisiche esistenti, sia per ciò che riguarda i collegamenti (viari o di informazioni), che le incertezze culturali». Strassoldo è infatti convinto che il rilancio della montagna possa concretizzarsi attraverso «la diffusione di una cultura del vivere in montagna, lo sviluppo di una politica di impresa e la valorizzazione delle risorse umane». «Tutte cose – ha precisato – che non potranno avere successo se non calate in un una comunità caratterizzata da uno spiccato senso di identità». Un rilancio possibile quindi, ma non senza un’azione coordinata tra le varie istituzioni verso un unico obiettivo. In conclusione, Strassoldo ha lodato l’attività dell’Ute carnica, che quest’anno sarà frequentata da 826 persone, provenienti oltre che da Tolmezzo (83) anche da Ampezzo (64), Resia (59), Paluzza (75), Paularo (60) e Val Degano – Val Pesarina (71). «Una realtà – ha spiegato – che riveste una grande importanza rappresentando, al contempo, un centro di animazione culturale e un luogo di incontro e di socializzazione».