ZUGLIO- Sempre alta l’affluenza al Museo Archeologico
Il recente riallestimento della prima sala espositiva del Museo Archeologico “Iulium Carnicum” di Zuglio, continua ad attirare l’attenzione di centinaia di visitatori. L’esposizione illustra i risultati emersi dalle ricerche condotte negli ultimi anni dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici regionale nel territorio carnico nell’ambito del progetto “I Celti in Friuli: archeologia, storia e territorio”. Il percorso propone una ricostruzione dello stato attuale della ricerca archeologica in Carnia dal Paleolitico medio alla II Età del ferro, con particolare riferimento alla necropoli di Misincinis di Paularo, Uno spazio più modesto è riservato alla presentazione di materiali di ambito celtico provenienti da contesti archeologici esplorati o presi in esame nel corso del progetto. Le presenze umane più antiche della Carnia sono rappresentate soprattutto da materiale sporadico: oltre ai reperti esposti nel precedente allestimento, provenienti da Forni di Sopra e Invillino, sono presentati per la prima volta gli oggetti metallici di recente rinvenimento databili dall’Eneolitico al Bronzo finale provenienti da Ovaro, Arta Terme, Dogna, Paularo, Pesariis e Verzegnis. I primi insediamenti stabili sono invece rappresentati da ceramiche d’uso comune databili tra Bronzo finale e Età del ferro provenienti da scavi e recuperi condotti a Invillino e Verzegnis. Una intera parete attrezzata è dedicata esclusivamente all’illustrazione della “Stratigrafia, organizzazione, rituale” della necropoli di Misincinis. Il sepolcreto, scavato integralmente dal ’95 al 2001, ha riportato alla luce circa 200 sepolture ad incinerazione, con corredi di notevole ricchezza, databili dalla fine dell’VIII al IV secolo a.C. In una vetrina sono esposti i corredi di alcune delle più ricche sepolture della fase più significativa del sepolcreto che mostrano collegamenti con il Veneto antico ma anche affinità con il mondo halstattiano orientale. L’ultima vetrina è invece dedicata alle presenze di ambito lateniano in Carnia ed in particolare alle testimonianze relative alla deposizione, presumibilmente in aree sepolcrali, e alla esposizione, in ambito sacrale, di armi di offesa e di difesa. Accanto ai primi reperti rinvenuti a Lauco, sono rappresentati i complessi di Verzegnis, Amaro e Raveo, quest’ultimo il sito più importante per l’archeologia celtica. Il museo è aperto al pubblico venerdì, sabato e domenica dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 18.
