CARNIA- Cna: “Viabilità di montagna, proposta indecente”

“Periodicamente, e specialmente con l’approssimarsi delle elezioni, ci viene detto che si farà il traforo di M.te Croce Carnico, quello del Monte Rest e (novità) anche l’autostrada Amaro – Forni di Sopra. Forse perché Trento e SudTirolo non permettono la costruzione di ulteriori infrastrutture verso il Brennero e così gli industriali veneti pensano di arrivare a Tarvisio dalla nostra parte, grazie alla bontà del Friuli?
Nella realtà, afferma Delio Strazzaboschi, quello che serve davvero in Carnia è la terza corsia (o una superstrada) fra Arta Terme e Sutrio, tra Villa Santina e Ampezzo e fra Villa Santina e Ovaro. Niente di più e niente di meno! I residenti della Montagna avrebbero così la possibilità di sorpassare i numerosi autotreni, senza rischiare la pelle (oltre al fegato). Questo oggi non succede, e il risultato è l’oggettiva sottrazione di tempo alla vita di tutti, a causa di chi esercita, peraltro legittimamente, forse l’unica libertà ancora in circolazione, cioè quella economica. “Non suonino strane queste parole”, spiega il presidente della CNA Alto Friuli. Non c’è solo la rappresentanza degli interessi. Il punto è che esiste una dimensione comunitaria del benessere, che è del tutto assente dall’ideologia del pensiero unico per cui, se le singole imprese possono espandersi all’infinito nel mercato globale, tutto il resto non conterebbe. Non è vero: ciò che vale per una parte non vale necessariamente per il tutto; basti pensare all’ambiente, che per la montagna è davvero la prima risorsa. Non può però essere imputata alle imprese, l’esplosione dei costi sociali derivanti dalla pressione del traffico commerciale odierno su una viabilità montana di cinquant’anni fa.
E torniamo dunque a sottolineare, conclude Strazzaboschi, che infrastrutture e servizi alle persone, sono le vere cause del mancato recupero demografico montano. In passato si poteva dire che la presunta politica della montagna era governata da coloro che praticamente abitavano in città. Oggi forse non più, ma anche aguzzando la vista non si vedono le differenze: evidentemente i drammatici problemi della viabilità non sono percepiti come tali. Ma migliaia di abitanti della montagna si spostano ogni giorno in condizioni infrastrutturali incivili. Se alla politica è rimasta davvero una briciola di dignità, si eviti di continuare ad offender l’intelligenza di queste persone con proposte tanto altisonanti quanto profondamente sbagliate