TARVISIO- Da Neprovalter nuovo impulso alla montagna

Il Friuli Venezia Giulia è riuscito a
contribuire al miglioramento delle condizioni di vita in montagna
sfruttando la potenzialità del progetto Neprovalter, frutto del
programma comunitario Interreg IIIB Spazio Alpino, per acquisire
una nuova mentalità di sistema ed informazioni fondamentali per
la valorizzazione dell’agricoltura nell’arco alpino.

“Tre anni di lavoro spesi bene, con risultati applicabili che
hanno garantito la creazione di una rete operativa fra tutti i
soggetti coinvolti e, nello specifico, una ricaduta senza
precedenti sulla nostra agricoltura”, ha commentato il direttore
dell’Ersa, Jozef Parente, responsabile scientifico del progetto,
in apertura del convegno di Tarvisio dove sono stati presentati i
risultati dell’impegno profuso da 4 Regioni italiane (Liguria,
Val d’Aosta, Veneto e Friuli Venezia Giulia che è anche capofila
del progetto), dalla Provincia di Bolzano, da 2 Land austriaci
(Carinzia e Stiria) e dalla Slovenia.

Con 1,7 milioni di euro complessivi investiti (metà della Ue, 30
p.c. del Ministero dell’Agricoltura e 20 p.c. della Regione FVG),
sono stati sviluppati 5 temi di lavoro: produzione di carne e
latte biologici, produzioni agricole locali, creazione di una
rete di fattorie didattiche e sociali.

“Attraverso il recupero dei prodotti tipici – ha spiegato Parente
– siamo riusciti a valorizzare i territori e le rispettive
peculiarità, riscontrando un incremento del reddito nell’area
montana. Neprovalter ha anche invogliato i giovani a frequentare
le fattorie didattiche e, soprattutto in Austria, ha coinvolto
anche i più anziani nelle così dette fattorie sociali”.

“Volevamo invogliare i clienti a consumare i prodotti sul
territorio piuttosto che acquistarli a distanza – ha aggiunto il
direttore Ersa – ed alla fine siamo riusciti nell’intento
garantendo un ritorno globale all’economia del territorio”.

Tra le conclusioni esposte nel corso della prima giornata di
Neprovalter (domani la conclusione con l’intervento
dell’assessore alle Risorse agricole del FVG, Enzo Marsilio),
particolarmente indicativa quella che riguarda la produzione
biologica in regione. A seguito dei test effettuati in Val Canale
e Canal del Ferro per la carne, in Val Cosa e in Val d’Arzino per
il latte, si è giunti ad una certificazione di qualità di filiera
che rappresenta un valore aggiunto per il prodotto, anche se per
arrivare ad una produzione biologica equa si renderebbe
necessario un intervento pubblico.

In merito alle fattorie didattiche e sociali, con Neprovalter
sono stati comunque individuati una serie di criteri che, nel
rispetto delle leggi vigenti nelle singole realtà territoriali,
identificano e qualificano la fattoria didattica di montagna,
creando una rete che caratterizza l’agricoltura ma, più in
generale, tutto il mondo rurale.