PALUZZA/TREPPO- Carnia in delirio per Giorgio Di Centa

“Mitico Giorgio”, “Grazie Giorgio…ci hai fatto sognare”, “Bravo Giorgio”: in Carnia, tra il paese di Treppo Carnico, dove Giorgio Di Centa risiede, e la vicina Paluzza, dove è nato e dove abita la famiglia, è tutto un susseguirsi di striscioni che inneggiano al campione olimpico. Ieri, dopo che si è diffusa la notizia della vittoria dell’ atleta friulano nella 50 km di fondo alle Olimpiadi di Torino, caroselli di auto hanno attraversato le strade, mentre le campane suonavano a festa. A Treppo la casa dei Di Centa è chiusa, perché la moglie di Giorgio, Rita, è a Pragelato, accanto al marito, con le bambine. Ma a Paluzza è rimasta la mamma, Maria Luisa, che ha seguito la gara in televisione. “Quando Giorgio è partito – ricorda – mi ha detto: ‘guarda mamma, non faro’ qualcosa nelle prime gare, ma ti posso dire che mi impegnerò nella 50 km’. Giorgio non parla tanto, per me il fatto che questa volta abbia parlato, è stata una cosa eccezionale. E ieri la felicità è arrivata”. Una felicità tanto grande – ci tiene a precisare – quanto grande è stato sabato il dolore per la caduta di Giorgio Rocca. Il telefono in casa Di Centa squilla in continuazione: sono amici, parenti, autorità, sportivi, che dall’ Italia e dall’ estero cercano di parlare con la mamma del campione. “La lista é lunga e non è ancora esaurita”, afferma Daniela Ortis, la moglie di Venanzio, il carnico campione europeo dei 5.000 metri a Praga, parente dei Di Centa, alla quale è stato assegnato il compito di rispondere. In casa sono arrivate anche le congratulazioni del sindaco, Auro Maieron, che sta preparando una grande festa per Giorgio. La data non è stata ancora fissata. Il campione ieri sera è stato ospite della “Domenica sportiva” e questa sera rientrerà a casa. Ad accoglierlo ci saranno brindisi e festeggiamenti, ma per le cose ufficiali si pensa alla fine di marzo, dopo la conclusione della Coppa del Mondo. Intanto a Paluzza mamma Maria Luisa aspetta un bouquet, da mettere accanto a quello che l’ altra figlia campionessa, Manuela, le aveva portato nel ’94 da Lillehammer, dove aveva vinto cinque medaglie. ”Questo – dice, mostrando il mazzo di fiori ai giornalisti – è il più bel regalo che mi ha fatto Manuela. E’ una cosa che rimane. Speriamo che anche Giorgio mi porti il suo, così poi ne avrò due…”.