RESIA- Tre giorni di percorso alpinistico nell’Alta Val Resiana
Tre giorni di percorso alpinistico lungo tutte le creste dell’ Alta via Resiana, un giro a corona sulle pendici del Monte Canin (2587 metri) a cavallo tra Friuli Venezia Giulia e Slovenia: un itinerario lontano dal turismo di massa, dove molto spesso l’ unica compagnia, oltre ai compagni d’ avventura, è quella degli stambecchi.
Un’immersione totale nella natura offerta dalla Val Resia nel Parco delle Prealpi Giulie, recentemente illustrata nella guida “Alta via Resiana”, curata dalla guida alpina Massimo Candolini. Una pubblicazione che fornisce agli escursionisti un ideale percorso, suddiviso in 19 tappe per tre giorni di percorso, in modo tale da sfruttare i punti di bivacco attrezzati dislocati lungo il sentiero, senza dimenticare una serie di “box” di approfondimento dedicati alla storia, alla flora e alla fauna dell’ Alta Via.
L’ itinerario, che richiede medie conoscenze alpinistiche e un buon allenamento, comincia da Monte Guarda al Sart ed è segnalato con triangoli di vernice rossa su tutto il tracciato lungo la cresta. Il percorso del primo giorno parte da Coritis, l’ ultimo borgo abitato della Val Resia, salendo verso Casera Còot, percorrendo la cresta del Monte Guarda sino al Bivacco Costantini, dove è consigliato fermarsi per la prima notte, dopo aver affrontato un dislivello in salita di circa 1277 metri.
La seconda giornata è quella più impegnativa e spettacolare con l’ attraversamento delle maestose vette del Parco delle Prealpi Giulie, tra cui l’ Infrababa Grande, il Monte Slebe, il Cerni Vogu, il Monte Canin e il Picco di Carnizza, per concludere, di certo un po’ affaticati dopo cinque ore di cammino con difficoltà alpinistiche, al Bivacco Marussich, dove rifocillarsi sperando di vedere una marmotta o un grifone di passo.
E’ per gran parte in discesa, invece, il percorso della terza giornata che, dopo aver toccato la Forca di Terra Rossa e il Monte Sart, scende in picchiata sino a Stolvizza, completando un’ escursione che presenta difficoltà alpinistiche non superiori al secondo grado, con diversi tratti esposti e, soprattutto a inizio stagione, l’ attraversamento di tratti innevati.
L’ Alta Via percorre anche la via ferrata Rosalba Grasselli al Picco di Carnizza e per essa sono indispensabili imbracatura, kit da ferrata e casco. Per gli amanti dell’ avventura estrema, invece, c’ è la possibilità, in primavera soprattutto, di scendere attraverso il ghiacciaio del Canin, prevedendo però l’ utilizzo di picozza e ramponi specifici
