Soccorso Archivi - Studio Nord News https://www.studionord.news/tag/soccorso/ Le notizie dall'Alto Friuli in un click Tue, 28 Jan 2020 10:13:53 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.8.1 https://www.studionord.news/wp-content/uploads/2025/06/cropped-favicon-snn-32x32.png Soccorso Archivi - Studio Nord News https://www.studionord.news/tag/soccorso/ 32 32 Snowboarder in fuoripista salvato dalla Polizia e dalla Gdf a Sella Nevea https://www.studionord.news/snowboarder-in-fuoripista-salvato-dalla-polizia-e-dalla-gdf-a-sella-nevea/ Tue, 28 Jan 2020 10:13:53 +0000 https://www.studionord.news/?p=110693 Il giovane, rimasto illeso, era privo degli appositi sistemi elettronici per garantire un idoneo intervento di soccorso. È stato quindi sanzionato per la violazione della normativa sui fuoripista

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Uno snowboarder originario della Croazia, di 33 anni, in vacanza a Sella Nevea, è stato recuperato nel primo pomeriggio di ieri dalla squadra del soccorso in montagna della Polizia e dal personale della Guardia di Finanza dopo aver imboccato un fuoripista ed essere finito in una zona pericolosa e impervia.

Gli agenti della Polizia, in servizio sulle piste, allertati da un amico del turista, hanno raggiunto l’uomo e, dopo averlo dotato di ramponi, lo hanno accompagnato in un punto dove le Fiamme Gialle lo hanno aiutato a calarsi lungo un ripido canale. Il giovane, rimasto illeso, era privo degli appositi sistemi elettronici per garantire un idoneo intervento di soccorso. È stato quindi sanzionato per la violazione della normativa sui fuoripista.

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Sella Nevea, concluso con successo il recupero degli scialpinisti in difficoltà https://www.studionord.news/alpinisti-in-difficolta-a-sella-nevea-soccorsi-in-azione/ Sun, 12 Jan 2020 18:13:08 +0000 https://www.studionord.news/?p=110087 Due di loro hanno riportato fratture agli arti dopo una scivolata di trecento metri

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Sono stati tratti in salvo i quattro scialpinisti austriaci in difficoltà a Sella Nevea. Due di loro hanno riportato fratture agli arti dopo una scivolata di trecento metri: “Considerata la lunghezza del tratto percorso – questo il commento dei soccorritori – quasi un miracolo”.
A quanto pare gli sciatori erano partiti intorno alle dieci del mattino da Sella Nevea per raggiungere Sella Prevala lungo il sentiero del Poviz. Nel pomeriggio, intorno all’orario di chiusura piste, un gattista in servizio, che è anche tecnico del Soccorso Alpino, ha notato il gruppo di persone e le ha osservate, intuendo che ci fosse qualcosa che non andava. Ha dunque allertato i soccorsi, si è recato all’arrivo della stazione di monte del Funifor e ha incontrato uno dei quattro scialpinisti, una donna, che era riuscita ad attraversare il tratto difficile e ghiacciato. Dopo averla condotta al sicuro alla stazione suddetta, si è inoltrato per un tratto con i ramponi in traversata per circa quattrocento metri fino ad incontrare un secondo scialpinista, quello rimasto bloccato sul ghiaccio, da quel punto ha fatto in tempo a notare uno sci e un bastoncino più sotto e così è riuscito a trasmettere agli altri soccorritori in arrivo la posizione esatta degli altri due scialpinisti scivolati per il lungo tratto sulla neve ghiacciata.
Le squadre giunte sul posto poco dopo con l’aiuto degli impianti di Promoturismo FVG, rimasti aperti oltre l’orario di chiusura per agevolare le operazioni, hanno allestito un recupero con la tecnica del contrappeso (sotto il video) e hanno portato soccorso ai due caduti, usando la  barella per lo scialpinista più gravemente infortunato. Dall’arrivo del Funifor i feriti sono stati consegnati alla motoslitta della Polizia in servizio piste e poi consegnati agli impianti per la discesa a valle dove c’era l’ambulanza pronta ad attenderli.
Importante sottolineare che era già pronto a partire l’elicottero militare UH90 del 5° Reggimento AVES “Rigel” di Casarsa della Delizia, l’unico velivolo, lo ricordiamo, autorizzato al volo notturno. Alle operazioni hanno preso parte una quindicina di tecnici della stazione di Cave del Predil del Soccorso Alpino e Speleologico e i tecnici di soccorso della Guardia di Finanza di Sella Nevea e Tolmezzo.

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Intervento congiunto per portare aiuto a due scialpinisti carinziani a Sella Nevea https://www.studionord.news/intervento-congiunto-per-portare-aiuto-a-due-scialpinisti-carinziani-a-sella-nevea/ Mon, 06 Jan 2020 17:06:11 +0000 https://www.studionord.news/?p=109873 Era stata la Polizia in servizio presso il distaccamento piste a notare i due uomini da tempo bloccati in un canale sosservandoli con il binocolo

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La stazione di Cave del Predil del Soccorso Alpino e speleologico, la Polizia di Stato e la Guardia di Finanza di Sella Nevea hanno tratto in salvo questo pomeriggio con un intervento avvenuto tra le 15.30 e le 17 due scialpinisti carinziani nel Canale Pajot, nel Gruppo del Canin.
Di fatto non c’è stata una vera e propria richiesta di intervento ma è stata la Polizia in servizio presso il distaccamento piste di Sella Nevea a notare i due uomini da tempo bloccati nel canale suddetto osservandoli con il binocolo.
Una volta raggiunti dal personale di soccorso, calatosi sul posto con sci, ramponi e corde al seguito, ci si è resi conto che i due erano rimasti bloccati in un tratto ghiacciato dove non riuscivano a progredire neppure con i rampanti, i coltelli che si applicano tra l’attacco e la soletta dello sci.
All’incirca nello stesso punto erano stati soccorsi due scialpinisti lo scorso 24 dicembre e ugualmente l’altro ieri un altro scialpinista che si trovava in difficoltà sullo stesso tratto ghiacciato.

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Recuperati i quattro escursionisti bloccati sul Monte Cavallo https://www.studionord.news/quattro-escursionisti-bloccati-sul-monte-cavallo/ Mon, 06 Jan 2020 07:00:08 +0000 https://www.studionord.news/?p=109843 Un giovane di Aviano presentava sintomi di congelamento agli arti e leggera ipotermia

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Si sono concluse con successo le operazioni di recupero dei quattro escursionisti che hanno richiesto aiuto scendendo lungo la cresta del Cimon del Cavallo intorno alle 17.30 del 5 gennaio.
L’elicottero militare UH90 del 5° Reggimento AVES “Rigel” di Casarsa della Delizia è riuscito, con tre rotazioni e con l’aiuto dei tecnici del Soccorso Alpino presenti a bordo e calati sulla cresta con il verricello, a portare in salvo tutti, in primis un giovane di Aviano che presentava sintomi di congelamento agli arti e leggera ipotermia, condizioni confermate dopo la visita del medico del Soccorso Alpino presso l’ambulanza del 118 al campo base, che lo ha condotto poi all’ospedale di Pordenone per ulteriori controlli.
La dinamica dei fatti è stata la seguente: il ragazzo era inizialmente in compagnia di altri due amici che durante la salita hanno deciso di ritornare indietro, mentre lui ha voluto proseguire da solo verso la cima. Il ragazzo, seppur attrezzato con ramponi, si è trovato in difficoltà e ad accorgersene sono stati altri tre escursionisti, tutti pordenonesi, che per un tratto hanno deciso di stargli vicino durante la discesa finché hanno capito che, visto l’approssimarsi del tramonto e il terreno non banale, era il caso di chiedere ulteriore aiuto. 
Grazie agli accordi che ci sono tra il Soccorso Alpino e l’Esercito si è provveduto a richiedere l’intervento dell’elicottero abilitato al volo notturno: “Tramite il COA, Comando Operazione Aeree di Poggio Renatico – così la nota ufficiale dell’Esercito – è stato richiesto il concorso dell’Esercito che è prontamente intervenuto con l’elicottero UH90 del 5° Reggimento AVES “Rigel” di Casarsa della Delizia. L’equipaggio dell’Aviazione dell’Esercito n prontezza 7 giorni su 7 H24 ha operato sfruttando i sistemi di visione notturna dell’elicottero consentendo ai tecnici di elisoccorso del Soccorso Alpino e Speleologico di recuperare sei escursionisti isolati tramite il verricello dell’aereomobile e di trasportarli al vicino campo base”.
Gli escursionisti recuperati sono stati in tutto sei perché  i due compagni del ragazzo in difficoltà hanno deciso di unirsi ai soccorritori del Soccorso Alpino e Speleologico – in totale quattordici uomini delle stazioni di Maniago e Pordenone del Soccorso Alpino e Speleologico FVG – che in gruppi di tre squadre inclusi alcuni Vigili del Fuoco, si sono recati a piedi fino alla quota di 2000 metri circa per dare supporto alle operazioni di salvataggio.
Le operazioni si sono concluse positivamente con il rientro di tutti alla base poco dopo la mezzanotte.
Sul posto l’ambulanza del 118 e i Carabinieri.

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Interrogazione alla giunta Fedriga del consigliere Zalukar sulla carenza del soccorso sanitario in montagna https://www.studionord.news/interrogazione-alla-giunta-fedriga-del-consigliere-zalukar-sulla-carenza-del-soccorso-sanitario-in-montagna/ Fri, 03 Jan 2020 16:11:54 +0000 https://www.studionord.news/?p=109782 L'esponente del Gruppo misto prende spunto da un episodio riportato nei giorni scorsi dalla stampa in merito a un forte ritardo di soccorso avvenuto a Tolmezzo

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Il consigliere regionale Walter Zalukar (Gruppo misto), prendendo spunto da un episodio riportato nei giorni scorsi dalla stampa in merito a un forte ritardo di soccorso avvenuto a Tolmezzo, ha presentato un’interrogazione alla Giunta Fedriga per conoscere in quale modo la Regione intenda affrontare le carenze della rete di soccorso sanitario nell’area montana in Carnia e in generale nell’Alto Friuli.

“L’episodio – afferma Zalukar in una nota – riguarda una ragazza colta da malore in una via centrale del capoluogo carnico, a un chilometro e mezzo dall’ospedale, che è rimasta a terra per lungo tempo nella vana attesa di un’ambulanza che non arrivava nonostante i solleciti al 112. Solo dopo 40 minuti la situazione si è sbloccata grazie all’intervento della Polizia locale, i cui agenti hanno caricato la giovane a bordo dell’auto di servizio e trasportata al vicino ospedale”.

 

Walter Zalukar

“Tempi di soccorso eccessivamente lunghi in Carnia e nell’intero alto Friuli si ripetono con allarmante frequenza, sforando anche di molto – rileva il consigliere – i tempi massimi indicati dalla normativa che devono essere non oltre gli 8 minuti in area urbana e i 20 minuti fuori dai centri urbani”.

“Nelle zone montane – continua Zalukar- il numero di mezzi di soccorso sanitario operativi non sembra aderente alla normativa nazionale che prevede un mezzo di soccorso avanzato ogni 60mila abitanti, con la copertura di un territorio non superiore a 350 chilometri quadrati. Ma neppure sono rispettate le prescrizioni regionali, visto che non è mai stata attivata l’auto medica a Tolmezzo nonostante sia prevista dal Piano dell’emergenza”.

“Alla carenza di mezzi – aggiunge il consigliere del Misto – si aggiunge il raddoppio dei tempi delle telefonate di richiesta di soccorso dopo l’attivazione del 112 e l’accentramento delle Centrali 118 a Palmanova. A tal proposito, la stessa Corte dei Conti aveva rilevato, nel 2017, nell’ambito della provincia di Udine, che la percentuale di codici rossi sul target in area urbana entro 8 minuti era pari al 29,6% e in area extraurbana al 67,9%, quindi con uno sforamento dei tempi massimi in ben il 70,4% degli interventi in area urbana e in un non trascurabile 32,1% in quella extraurbana”.

“Oltre all’insufficiente numero di autoambulanze – sottolinea ancora il consigliere – sono emersi dubbi anche in merito agli standard professionali degli equipaggi dei mezzi di soccorso. Un numero non esiguo delle autoambulanze in postazione nelle suddette zone montane, infatti, opera con personale convenzionat invece che avvalersi di personale dipendente delle Aziende sanitarie, come prescritto dalla vigente normativa regionale per assicurare elevati standard professionali”.

Zalukar interroga la Giunta regionale anche per sapere quali siano attualmente le percentuali di sforamento dei tempi massimi negli interventi di emergenza-urgenza, evidenziando che “il tempo è un fattore fondamentale per l’esito del soccorso e il perdurare delle carenze quali-quantitative rappresenta un vulnus inaccettabile per la vita, la salute e la sicurezza dei cittadini della Carnia e dell’Alto Friuli”.

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Tragedia in montagna, donna precipita e muore lungo il sentiero del monte Amariana https://www.studionord.news/tragedia-in-montagna-donna-precipita-e-muore-lungo-il-sentiero-del-monte-amariana/ Fri, 03 Jan 2020 16:32:40 +0000 https://www.studionord.news/?p=109785 La chiamata è arrivata poco prima delle 15 alla stazione di Forni Avoltri del Soccorso Alpino e speleologico

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Una donna di una cinquantina d’anni, residente dell’Udinese ma di origini carniche, ha perso la vita questo pomeriggio al rientro da una escursione lungo il sentiero 461 che da Illegio di Tolmezzo conduce al Monte Amariana passando per il Bivacco Cimenti – Floreanini.
La donna, Rita Rugo, è caduta ad una quota di 700 metri in uno dei due unici punti pericolosi del sentiero, che non a caso sono stati attrezzati con corde di sicurezza, precipitando per una ventina di metri da un salto di roccia: assieme a lei c’erano altri tre compagni di escursione.

La chiamata è arrivata poco prima delle 15 alla stazione di Forni Avoltri del Soccorso Alpino e Speleologico, sul posto con sei uomini assieme alla Guardia di Finanza di Tolmezzo. Per la donna, però, non c’è stato nulla da fare.
Il recupero, che sarebbe stato comunque complesso via terra e non possibile con l’elicottero della Protezione Civile considerata anche la scadenza dell’orario di volo, è avvenuto tramite l’elisoccorso sanitario regionale, che ha calato all’interno dell’impervio burrone tra il Rio Palas e il Rio Cornons il tecnico di elisoccorso del Soccorso Alpino e Speleologico e il medico di bordo, che ha potuto solo constatarne il decesso.
L’intervento si è chiuso intorno alle 16.30.

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Recuperato nella notte l’escursionista triestino smarritosi in Val Pesarina https://www.studionord.news/soccorso-un-escursionista-triestino-smarritosi-in-val-pesarina/ Fri, 03 Jan 2020 07:18:00 +0000 https://www.studionord.news/?p=109718 La stazione di Forni Avoltri del Soccorso Alpino regionale ha operaro assieme alla Guardia di Finanza di Tolmezzo e ai Vigili del Fuoco

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Si è concluso alle prime ore del mattino l’intervento di recupero e salvataggio dell’escursionista triestino di 68 anni che si era smarrito nel bosco di fronte all’abitato di Truia  al rientro da una escursione sul monte Losa, in Val Pesarina.
Le operazioni di recupero sono state particolarmente complesse a causa del terreno ripido, esposto e friabile da attraversare sia per raggiungerlo, sia per ricondurlo con una traversata sul sentiero segnato.

L’uomo è stato raggiunto attraverso segnali di luce da lui recepiti nella sua posizione e ricambiati attraverso una torcia che lui stesso aveva. È stato necessario svolgere le operazioni in sicurezza con l’aiuto di una corda sia per assicurare i soccorritori nei salti rocciosi di diversi canali, sia per assicurare l’escursionista. Se le ore notturne hanno reso più complessa la via da percorrere, hanno però agevolato l’individuazione della sua posizione, che di giorno sarebbe stata più macchinosa soltanto con i richiami vocali proprio a causa dei salti e del bosco fitto che non ne avrebbero consentito un preciso avvistamento. Di sicuro l’operazione sarebbe stata nel complesso più semplice se l’uomo avesse avuto con sé uno smartphone e non un telefono di vecchia generazione: lo smartphone avrebbe consentito di individuare subito la sua precisa posizione con uno dei diversi sistemi di georeferenziazione in uso al soccorso.

LE PRIME INFORMAZIONI ARRIVATE IERI

La stazione di Forni Avoltri del Soccorso Alpino regionale sta operando assieme alla Guardia di Finanza di Tolmezzo e ai Vigili del Fuoco in questi minuti nella Val Pesarina per recuperare un escursionista di Trieste di sessantotto anni, P. E. le sue iniziali, che ha perso la via del ritorno durante la sua camminata. La chiamata è arrivata intorno alle 18 dalla Sores, contattata dallo stesso escursionista attraverso il numero unico 112. L’uomo era partito dall’abitato di Pieria per raggiungere il Monte Losa ma durante il rientro, percorrendo alcune tracce di sentiero e delle scorciatoie si è smarrito in una zona boscosa. E’ stato fatto un tentativo di individuare la sua posizione con SMS locator, ma senza buon esito: un po’ per la rete telefonica altalenante, un po’ per il fatto che l’uomo non aveva con sé uno smartphone, ma un telefono di vecchia generazione. I tecnici del Soccorso Alpino hanno dunque cercato di ottenere alcune informazioni dal punto di osservazione del disperso. Egli riferiva di vedere le luci di alcune abitazioni, ma non era chiaro di quale paese fossero. A quel punto i tecnici hanno pensato di azionare i lampeggianti in vari punti e finalmente, quando l’uomo ha riferito di vederle, si è capito che si trovava nel bosco di fronte all’abitato di Truia. I tecnici del Soccorso Alpino lo stanno raggiungendo a piedi lungo sentiero e poi attraverso il bosco.

(le foto sono state scattate durante l’operazione di soccorso)

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S’infortuna alla caviglia in Val Dogna, interviene il Soccorso Alpino di Moggio https://www.studionord.news/sinfortuna-alla-caviglia-in-val-dogna-interviene-il-soccorso-alpino-di-moggio/ Thu, 02 Jan 2020 19:23:46 +0000 https://www.studionord.news/?p=109722 A chiedere aiuto un cittadino francese

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Nel pomeriggio un intervento ha avuto luogo in Val Dogna tramite la stazione di Moggio Udinese del Soccorso Alpino. A chiedere aiuto un cittadino francese. Non riusciva a rientrare a valle dalla sua escursione in Val Dogna perché si era procurato un infortunio alla caviglia e non poteva più camminare. La chiamata è arrivata alle 15.30 e la stazione si è attivata con i tecnici ma fortunatamente, in prossimità del limite della scadenza dell’orario di volo dell’elicosoccorso sanitario regionale, l’uomo ha potuto essere recuperato dall’elicottero con una verricellata e il tecmico di elisoccorso del Soccorso Alpino. Oltre alle coordinate fornite con ili cellulare, l’uomo ha agevolato la sua individuazione dall’alto accendendo un fuoco, dato che si trovava in zona impervia e boschiva. L’intervento si è chiuso alle 17. Ha operato anche la Guardia di Finanza di Sella Nevea.

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Muore precipitando in un dirupo mentre cerca di attraversare il confine italo-sloveno https://www.studionord.news/precipita-in-un-burrone-cercando-di-attraversare-il-confine-italo-sloveno/ Wed, 01 Jan 2020 11:16:52 +0000 https://www.studionord.news/?p=109630 Il medico non ha potuto che constatare il decesso dell'uomo

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Non c’è stato nulla da fare per l’uomo caduto nei pressi del Castello di San Servolo questa mattina mentre tentava di attraversare il confine tra Slovenia e Italia a piedi con un compagno e con la moglie.

L’uomo, un algerino, è precipitato per una ventina di metri in un dirupo.

Il compagno è sceso a piedi da solo fino a Trieste a cercare aiuto allertando la polizia.

Sul posto sono intervenuti quest’ultima, due uomini della Forestale, sei tecnici del Soccorso alpino di Trieste, i Vigili del Fuoco, l’ambulanza e l’elisoccorso.

Individuato il corpo dai due uomini della forestale a quindici minuti dal sentiero nei pressi del cimitero di San Servolo, l’elisoccorso ha potuto verricellare un tecnico del Soccorso Alpino e un medico, il quale non ha potuto che constatare il decesso dell’uomo.

A recuperare la salma sono stati i tecnici del Soccorso alpino di Trieste con la barella dopo il nulla osta delle autorità.

I dati dell’uomo sono stati rilevati dalla Polizia.

L’intervento si e concluso alle 14.30.

(nelle foto i soccorritori in azione)

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Soccorso Alpino e Speleologico FVG: un servizio costante per 365 giorni l’anno https://www.studionord.news/soccorso-alpino-e-speleologico-fvg-un-servizio-costante-per-365-giorni-lanno/ Wed, 01 Jan 2020 08:50:50 +0000 https://www.studionord.news/?p=109622 L’attenzione e la preparazione dei tecnici sono costanti, per essere sempre pronti a intervenire

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Otto vittime in sette giorni sulle montagne italiane. L’alto bilancio per fortuna non ha annoverato il Friuli Venezia Giulia tra gli scenari tragici che hanno coinvolto i frequentatori di sentieri e nevi in quota degli ultimi giorni dell’anno. Ma l’attenzione e la preparazione dei tecnici sono costanti, per essere sempre pronti a intervenire.

Nuovi reclutamenti e verifiche

Lo dimostra il fatto che sabato 28 dicembre un gruppo di aspiranti volontari del Soccorso Alpino e Speleologico del Friuli Venezia Giulia è stato sottoposto, come previsto dal piano formativo, ad una importante verifica sul campo per testare capacità e competenze. La verifica si è svolta tra i rilievi innevati al confine tra la alta Val Pesarina e il Cadore, nel gruppo del Tudaio di Razzo. Qui gli aspiranti soccorritori, una decina di candidati tra i 25 e i 30 anni tra cui alcune donne, hanno intrapreso alcune prove nell’impiego di piccozza e ramponi su tratti ripidi, hanno preparato gli ancoraggi di soccorso su neve e ghiaccio, si sono mossi con gli sci d’alpinismo su diverse tipologie di neve e hanno compiuto diverse prove di autosoccorso per travolti da valanga con pala, sonda e l’apparecchio di ricerca ricetrasmittente ARTVA. Questo dimostra che il Soccorso Alpino e Speleologico pone sempre la massima attenzione nel reclutamento dei giovani alpinisti da integrare nell’organico regionale, sottoponendoli a prove di verifica in ogni stagione. Un passaggio necessario e imprescindibile.

Il servizio di elisoccorso attivo a Tolmezzo

Per quanto riguarda la stagione corrente si ricorda che per eventuali incidenti in valanga è attivo, finché le condizioni di innevamento lo richiedono, in collaborazione con la Protezione Civile che mette a disposizione il proprio elicottero con base a Tolmezzo, un servizio speciale del Soccorso Alpino e Speleologico della nostra regione che prevede, nella stessa base, la presenza costante di un tecnico di Soccorso Alpino e di una unità cinofila da valanga, pronti ad essere attivati. Un servizio essenziale per garantire tempi di attivazione e soccorso estremamente rapidi, compatibili con la cosiddetta “curva di sopravvivenza” dei travolti da valanga che in media è di soli quindici minuti.

Un nuovo apparecchio ARTVA a bordo dell’elicottero

A questo va aggiunta e ricordata la recente disponibilità presso il Corpo del Soccorso Alpino e Speleologico del FVG di un nuovissimo apparecchio di ricerca dei travolti da valanga (ARTVA) appositamente sviluppato per essere utilizzato direttamente dall’elicottero, al fine, anche in questo caso, di ridurre il più possibile i tempi di individuazione dei sepolti sotto la neve.

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