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La nuova mostra di Illegio presentata a Roma

“Uno straordinario evento, con un coraggioso titolo che omaggia il sentimento che muove questo progetto, cui la Regione è molto vicina a riconoscimento dell’indagine scientifica molto rigorosa che lo caratterizza. Illegio è testimonianza della volontà di portare la cultura come strumento di conoscenza anche nei luoghi che non sembrano così attrattivi dal punto di vista turistico”.

Con queste parole l’assessore regionale alla cultura, Gianni Torrenti, ha commentato la mostra “Amanti. Passioni umane e divine”, che si terrà a Illegio di Tolmezzo da domenica 21 maggio (inaugurazione alle ore 16) all’8 ottobre.
La rassegna, organizzata dal Comitato di San Floriano a cura di don Alessio Geretti, è stata presentata a Roma, nella sede della Regione Friuli Venezia Giulia (nella foto).

L’esposizione, la 14.esima nel piccolo centro friulano, è un’indagine sull’iconografia sull’amore di coppia condotta a partire da quattro cicli narrativi e una parallela ricerca iconografica sul tema dell’amore che attraversa la storia dell’arte occidentale.

“Amanti. Passioni umane e divine” sarà una delle più importanti mostre d’arte che il Friuli Venezia Giulia e il Nordest si preparano a scoprire nel corso del 2017.

L’amore di coppia è dunque il filo conduttore dell’intero percorso espositivo che, attraverso opere emozionanti e colpi di scena, ci farà rivivere le storie più incantevoli e struggenti, sublimi e torbide che come perenni monumenti riveleranno in cosa consiste realmente l’amore e quale sia il suo destino.

I visitatori potranno ammirare quarantadue opere, tra cui alcuni prestigiosi capolavori, provenienti dall’Italia e dall’estero (Austria, Croazia, Svizzera, Ungheria, UK), da importanti musei pubblici e da collezioni private, attraverso un percorso suggestivo e raffinato per la rarità di alcune iconografie e per l’attualità dei temi.

Le opere, scelte in un arco temporale di sette secoli (quella più antica, Storie di Santa Caterina d’Alessandria del Maestro della strage degli Innocenti di Mezzarata, risale al 1320 circa; la più recente, Amanti di Gyula Benczúr, è datata 1919), ricondurranno a cinque fonti principali – la mitologia classica, la Sacra Scrittura, le vite dei santi, la letteratura cavalleresca e romantica, il teatro – e immergeranno il visitatore in una profonda meditazione sull’amore, nel suo rapporto tra materia e spirito, tra gioia e tormento, tra la vita e la morte.

“La fruizione di questa mostra e il modo di viverla da parte del pubblico – ha detto Torrenti – risulta totalmente diversa e più ricca rispetto a quella di altri centri più grandi. Grazie agli spazi ridotti e al contesto, si riesce infatti a stabilire con l’opera d’arte un rapporto diretto, quasi intimo: se ne può assaporare la purezza e percepire gli aspetti più veri”.

“I 300mila visitatori registrati in questi anni, oltre a decretare il successo delle esposizioni – ha concluso l’assessore – hanno certamente cambiato la vita di questo centro. Quest’anno, grazie alle iniziative di “Tolmezzo città alpina 2017” e al richiamo turistico offerto dai “Cammini”, gli itinerari nei luoghi della fede, ci sarà un’offerta culturale tale da sostanziare ancora di più il viaggio e la visita in questi luoghi”.

Oltre al curatore don Alessio Geretti, che ha presentato il piano scientifico dell’esposizione, alla presentazione sono intervenuti anche Federica Zalabra, della direzione generale dei musei del Ministero dei beni culturali, don Angelo Zanello, presidente del Comitato di San Floriano, e monsignor Pasquale Iacobone, rappresentante del pontificio consiglio della cultura che ha portato il saluto del cardinale Ravasi.

4 pensieri riguardo “La nuova mostra di Illegio presentata a Roma

  • E ci risiamo. Io avevo sempre pensato che la vocazione di un prete, fosse quella di fare il pastore per salvar le anime che si perdono lungo il cammino incerto della vita, e non quello di convogliare i greggi dentro un museo, grande o piccolo che sia! Uno dovrebbe fare una scelta.. o esser prete calato nella profonda realtà della vita quotidiana della gente o fare il critico d’arte, con le sue mostre e tutto ciò che implica quel mondo. Non mi risulta, ne mai letto da nessuna parte, che Gesù Cristo invitasse le persone ad ammirare gli splendori dell’epoca fuori o dentro i templi, tra l’altro ben gestiti dalla corrottissima casta sacerdotale, scribi e farisei, sommi maestri solo nell’ipocrisia e ben attenti nel mantener soggiogate le persone a regole e forme mentali assurde al fine di mantenere ben saldo il potere e le garanzie della casta a cui appartenevano. Mi risulta piuttosto che quell’uomo, cacciò fuori i mercanti dal tempio che ormai era divenuto “una spelonca di ladri” e non é che andò tanto per il sottile!
    Ma probabilmente le cose sono cambiate o molto più probabilmente faccio confusione io.
    Come son pure rimasto confuso, per non dire interdetto (e parecchio) leggendo questo articolo (di un po di tempo fa) ad opera dello stesso don Geretti, dove l’invito a proliferare, a figliare é urgente! Impellente! Mica bisogna lasciarsi intimorire dai problemi del domani.. anzi no.. bisognerebbe comprendere che se fare un figlio e poi un secondo, il terzo non è un problema, che nemmeno ci si accorge della differenza…
    Insomma un buon consiglio, uno sprone da parte di chi è certamente calato nella realtà. Certo ; é chiaro che non può parlare per esperienza personale, ma da quando chi vive veramente una realtà come quella della famiglia, con tutte le sue complesse dinamiche, con i suoi problemi, i pensieri, le difficoltà e le incertezze, può dirsi di aver ragione a pensarla in quel modo? Suvvia.. serve una botta di ottimismo!!
    Per chi ha la pazienza di leggero (e il coraggio di arrivarci in fondo) eccolo qua:
    http://www.ilfriuli.it/articolo/Cronaca/La_nostra_regione_%C3%A8_fanalino_di_coda_per_numero_di_figli_/2/158307

  • galdino leschiutta

    Sicuramente fai confusione tu, come citi a metà discorso.
    La mostra di Illegio credo abbia dato lustro a questa nostra terra. Da buoni carnici pero’ preferiamo distruggere quanto di buono creano gli altri.
    A me non interessa se sia un prete o un comune cittadino a far crescere la comunità, sia dal punto di vista culturale che economico. Poi non mi pare che nessuno sia diventato un riccone grazie alla Mostra di Illegio, sorretta credo da molto volontariato. Se poi questa frazione di Tolmezzo ne ha tratto altri benefici, ben venga altrimenti a breve la montagna diverrà come una riserva indiana dove ammirare cervi caprioli lupi e tante Zecche velenose-

  • galdino leschiutta

    La Gabanelli ho visto come ha parlato di Coopca.
    Evidentemente ha anche lei, come tutti del resto, ha le sue preferenze politiche.
    Io disquisisco sulla libertà di ognuno di organizzare qualsiasi cosa, mentre mi pare che ci sia chi non vede di buon occhio che siano i preti ad organizzare certe manifestazioni

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