Coopca, Debora Serracchiani incontra i sindacati

La presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani ha
incontrato ieri a Udine rappresentanti di CGIL, CISL e UIL per fare il
punto sulla crisi della Cooperativa Carnica di consumo CoopCa, in vista
della scadenza dell’8 aprile prossimo, concessa dal Tribunale di Udine
quale termine ultimo per depositare un piano di ristrutturazione
aziendale nell’ambito della richiesta di concordato fallimentare.

"È una vicenda che preoccupa le istituzioni e mi tocca profondamente
anche sul piano personale", ha detto Serracchiani, ricordando il lavoro
portato avanti in questi mesi dall’Amministrazione regionale e in
particolare dal vicepresidente della Regione e assessore alle Attività
produttive Sergio Bolzonello.

"Ci stiamo mettendo tutto l’impegno possibile", ha assicurato
Serracchiani. "Con il contributo dei sindacati e del mondo della
cooperazione puntiamo a costruire un percorso sapiente che permetta di
individuare una via d’uscita ad una situazione che, tuttavia, rimane
complessa".

Il pensiero comune va, prima di tutto, all’occupazione e ai soci. Dare
continuità all’Azienda significa infatti salvare posti di lavoro e
offrire la possibilità a famiglie, cittadini, pensionati di recuperare
il prestito sociale. Questa è la mission che accomuna Regione e sindacati.

Lo scoglio da superare, dunque, rimane quello dell’8 aprile. Entro
quella data vanno apportate modifiche migliorative al piano di
ristrutturazione. "Intendiamo accompagnare questo processo, per rendere
ammissibile il concordato", ha detto Serracchiani, precisando che in
questo modo si potrà continuare a lavorare, nelle settimane successive,
per individuare le migliori soluzioni che permettano di presentarsi ai
creditori guardando al bene dei lavoratori e dei prestatori.

Da qui la decisione, presa oggi, di coinvolgere in un Tavolo
concertativo, di crisi, anche tutto il sistema della cooperazione e
soggetti della grande distribuzione, che possono essere interessati ad
intervenire. Soddisfazione è stata espressa, al termine dell’incontro
odierno, da tutte le sigle sindacali.

Per Francesco Buonopane (FILCAMS CGIL) "il confronto è servito per
definire i passi successivi. È opportuno – ha precisato – che la Regione
continui a monitorare la situazione e a fare la regia, e che il
territorio e il mondo cooperativo diano una risposta chiara, precisa e
veloce". Perché "entro l’8 aprile va presentato un piano diverso da
quello che c’è oggi". "Dobbiamo essere ottimisti. Se non si supera
l’esame dell’8 aprile si rischiano fallimento e liquidazione. E in quel
caso avranno perso tutti".

Al contrario "una volta accettato il concordato, qualsisia strada sarà
percorribile", ha detto Paolo Duriavig (FISASCAT CISL). Di "incontro
positivo " ha parlato anche Andrea Sappa (UILTUCS), il quale,
riferendosi alle manifestazioni di interesse a rilevare, almeno in
parte, alcuni negozi della catena distributiva, ha commentato che
"ovviamente le aziende interessate in questo momento sono
abbottonatissime, abbottonatissime perché i tempi giuridici impongono il
massimo riserbo".

In questo quadro appare comunque più delicata la questione legata al
futuro del Centro funzionale di Amaro, per il quale, è stato detto,
occorrono ancora maggiori attenzione, cura e cautela.

Per quanto riguarda infine eventuali colpe dei vertici di CoopCa, la
presidente Serracchiani, rispondendo alle domande dei giornalisti a
margine dell’incontro con i sindacati, ha affermato che "non spetta a me
giudicare e attribuire responsabilità che possono essere di natura
amministrativa o, qualora lo ritenesse la Procura, anche penali. Posso
solo dire che ci sono evidenti responsabilità morali. Non mi riferisco
al presidente Collinassi, lo voglio dire con chiarezza, anche perché
credo sia stato l’unico in questi mesi che veramente ha tentato di
dialogare con la Regione e aiutare il processo di risanamento. Ma mi
auguro che chi ha avuto molto dalla Cooperativa si faccia un esame di
coscienza".