TARVISIO- La Paruzzi difebde il primato in Coppa del Mondo
Nuovo passo avanti in Norvegia di Gabriella Paruzzi verso la conquista della coppa del mondo, che vede l’ azzurra ormai duellare testa a testa con la norvegese Marit Bjoergen. Sul tracciato cittadino di Drammen l’ azzurra è stata protagonista di una grandissima prestazione nella gara sprint.Pur penalizzata dalla tecnica classica ha difeso il pettorale di leader con i denti, centrando la qualificazione con il quarto tempo, poi conquistando la finale B e il settimo posto. La gara si è conclusa come da pronostico a favore della norvegese (quinta vittoria stagionale su sei gare veloci) ma l’italiana con il settimo posto ha raccolto 36 punti, preziosi quanto insperati, in classifica generale. Gabriella Paruzzi sale così a 954 punti contro i 913 della rivale, che scavalca in un sol colpo Kristina Smigun (843), Valentina Shevchenko (828),entrambe assenti. Quella di Drammen sulla carta appariva la prova in assoluto più favorevole alla rivale. Per difendere il vantaggio e centrare il prestigioso obiettivo la campionessa italiana avrà ora a disposizione tre gare tradizionali (30 Kmtl sabato a Oslo,10Kmtc a Lahti e la finale 15Kmtl a Pragelato) contro due sole sprint (a Lahti e a Pragelato, però entrambe in tecnica libera) più congeniali alla norvegese. Un testa a testa che si è concretizzato anche a Drammen dove,per due volte, le protagoniste si sono affrontate nelle fasi finali. In entrambe ha prevalso la specialista norvegese – capace in finale di beffare addirittura le tre finlandesi Virpi Kuitunen, Elina Hietamaeki e Aino Saarinen – ma già per sabato è attesa la risposta dell’ azzurra, protagonista sinora in stagione di diciotto piazzamenti tra le prime 15, nelle venti gare disputate. “Ogni volta mi sorprendo di me stessa – racconta Gabriella Paruzzi -. Stamattina ho svolto un allenamento pesante in vista della 30 km di sabato e ho affrontato la gara del pomeriggio con uno spirito…libero. In semifinale mi sono trovata addirittura in leggero vantaggio sulla Bjoergen nella curva conclusiva che precedeva il rettilineo finale, ma mi è mancata un pizzico di cattiveria per tenerla dietro. Non è nella mia natura comportarmi in un certo modo. Per questo motivo preferisco le prove individuali. Nei quarti – prosegue – avevo paura di un gioco di squadra visto che c’era anche la Skofterud, sono stata brava a tenere alto il ritmo. Adesso le gare sprint sono diminuite, tre gare su cinque saranno a mio favore e mi gioco tutto da qui alla fine. Sono convinta di me stessa, posso promettere che darò il massimo in ogni prova.
