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Un intenso semestre di attività per il Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Udine

Si è chiuso il primo semestre di attività del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Udine che opera alle dipendenze del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Roma ed ha competenza sulle Regioni Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige con compiti di prevenzione e repressione degli illeciti per la tutela e la salvaguardia del patrimonio culturale. L’inaugurazione del Nucleo, avvenuta come noto il 6 luglio 2016, era stata occasione propizia per restituire – direttamente nelle mani dell’Arcivescovo di Udine, Mons. Andrea Bruno Mazzocato – cinque sculture di pregio in legno intagliato, dorato e policromo, risalenti alla fine del XV secolo, trafugate nel 1981 dalla chiesa di “San Pietro Apostolo” a  Zuglio e recuperate il 1° luglio scorso a Torino dai militari del Comando Tutela Patrimonio Culturale.

I Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Udine hanno da subito concretizzato l’azione di prevenzione e contrasto alle aggressioni criminali al patrimonio culturale.

A dicembre 2016 sono 19 le persone deferite in stato di libertà, di cui una arrestata, alle 7 Procure della Repubblica i cui circondari insistono sul territorio di competenza delle due Regioni, mentre ammontano a ben 1564 i reperti sequestrati e sottoposti a successivo esame tecnico da parte di funzionari delle Soprintendenze, da personale dell’Università degli Studi di Udine, nonché da esperti nei diversi settori artistici e, per la parte di specifica competenza, da artificieri dell’Esercito.

Le fattispecie di reato ad oggi più frequentemente perseguite sono quelle previste e punite dal Codice dei beni Culturali e del Paesaggio (D. LGS. 42/2004). In particolare, sono stati contestati l’art. 176 (impossessamento illecito di beni culturali appartenenti allo stato), l’art. 178 (contraffazione di opere d’arte), spesso unitamente al reato comune della ricettazione (art. 648 C.P.). I militari del Nucleo hanno altresì effettuato attività operativa ai sensi della legge 895/67 inerente il possesso illegale di esplosivi ed armi da guerra.

Tra le operazioni condotte, meritano particolare menzione le seguenti:

  • Udine: recupero – presso una locale casa d’aste – di un tableau clous attribuito al pittore francese Bernard Aubertin, rivelatosi fasullo a seguito di espertizzazione;

  • Udine: recuperata una pietra tombale appartenente alla famiglia udinese dei Cernazai nell’ambito dell’operazione “Pandora”, un’attività di respiro internazionale coordinata dall’Interpol e volta a contrastare la commercializzazione dei beni artistici e culturali di provenienza illecita;

  • Tricesimo: recupero di 13 manufatti in materiale fittile, di provenienza dauna (Puglia settentrionale), riconducibili a contesti sepolcrali risalenti al periodo compreso tra il VII ed il IV sec a.C., rinvenuti in un’abitazione privata;

  • Codroipo: in un’abitazione privata, a seguito di accertamenti, rinvenuta e sequestrata un’anfora romana, in buono stato di conservazione, risalente al I secolo a.C./I secolo d.C., di produzione adriatica;

  • Bagnaria Arsa: a conclusione di un’indagine d’iniziativa e a seguito di una perquisizione domiciliare, venivano rinvenuti e sequestrati buccheri di provenienza etrusca, frammenti di mosaico, tegole, vasellame in marmo e ceramiche di epoca romana nonché decine di manufatti in avorio, tutto materiale, a seguito di verifiche tecniche, risultato autentico (nella foto sotto);

  • Gorizia e Arta Terme: nel capoluogo isontino, a seguito di complessa e prolungata attività d’indagine connessa alla tutela delle vestigia della Grande Guerra, sono stati rinvenuti, in abitazione privata, 81 ordigni esplosivi, tutti carichi ed instabili, anche di grosso calibro, tra cui 6 proietti da cannone (cal. 149 mm.), granate di varie dimensioni e potenzialità, nonché 851 cartucce da fucile e 196 cartucce da pistola di vario calibro, tutte potenzialmente impiegabili. Rinvenuti caricatori per mitragliatrice, spezzoni di proietto contenente polvere da sparo, spezzoni di tubo esplosivo e materiale vario per la ricerca, come visori notturni e metal detector (nella foto in alto).

Nell’abitazione carnica veniva rinvenuto l’ennesimo metal detector con il quale si svolgeva l’attività di ricerca e scavo clandestino. Sequestrate anche decine di monete di vario conio e dimensioni risalenti all’epoca romana e medievale, anelli di varie dimensioni di epoca romana e monili vari sempre databili a quel periodo, nonché nr. 23 punte di freccia di materiale metallico/ferroso di presumibile epoca medioevale;

  • Monfalcone e Turriaco: a conclusione di indagine d’iniziativa e a seguito di perquisizione domiciliare, al fine di contrastare il commercio on line di beni culturali, venivano sequestrati 3 dipinti attribuiti ai maestri De Chirico, Guttuso e Purificato, rivelatisi – a seguito di perizia tecnica – fasulli;

  • Provincia di Bolzano: a seguito di attività di indagine delegata dalla Procura di Bolzano, recuperati e posti sotti sequestro 117 reperti di origine paleontologica, illecitamente detenuti da privato cittadino;

  • Arco (TN): a seguito di indagine d’iniziativa, sono stati recuperati 125 documenti risalenti ad un lasso temporale compreso tra il XVII ed il XX sec., che – seguito di indagine tecnica – sono risultati autentici e attribuibili a locali fondi archivistici.

I compiti del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale non si esauriscono nell’attività di polizia giudiziaria funzionale al recupero di beni culturali illecitamente sottratti. Continuo è infatti il controllo dell’e-commerce e dei cataloghi di case d’asta, nonché l’attività di tutela del paesaggio. In tale ottica sono stati anche effettuati:

  • nr. 31 controlli ad attività commerciali di settore
    (negozi di antiquariato, fiere, gallerie d’arte);

  • nr. 10 attività di monitoraggio di aree e siti archeologici a prevenzione e repressione degli scavi clandestini, effettuati anche attraverso la ricognizione aerea svolta in collaborazione con il 14° Nucleo Elicotteri Carabinieri di Belluno;

  • nr. 7 controlli ai siti paesaggistici e monumentali;

  • nr. 15 verifiche degli standard di sicurezza di musei,
    archivi e biblioteche.