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Da San Vito con l’asino Fiocco, lungo il Tagliamento fino al Passo della Mauria

Risalire il greto del Tagliamento dalle grave del medio Friuli fino alla sorgente, nei pressi del passo della Mauria e nel cuore della Carnia.

Un viaggio di circa 120 chilometri, che due amici pordenonesi, ex rugbysti e compagni di squadra, Alfio Scandurra e Piergiorgio Grizzo, 47 e 44 anni, percorreranno a piedi in quattro giorni. Con loro ci sarà un asinello di nome Fiocco, già da tempo fedele compagno di avventure di Scandurra e quindi avvezzo ai trekking con il basto sul dorso.

L’insolito trio partirà da Gleris di San Vito, dove sulla facciata della vecchia pieve campeggia un poderoso e beneaugurante San Cristoforo, protettore dei viandanti, cinquecentesca opera di Pomponio Amalteo.

Risalirà il deserto di ghiaia del basso Tagliamento, toccando Valvasone, passando per l’antico guado di Rivis, fino alla stretta di Pinzano e Ragogna. Da lì, inizierà la parte tra le montagne e il trekking  proseguirà attraverso un percorso misto di sentieri, mulattiere, piste forestali e qualche tratto ancora sul greto, attraversando la Carnia (compresi i lembi più settentrionali del Parco delle Dolomiti Friulane), la zona dei Forni Savorgnani, dove di recente anche l’orso ha rifatto capolino, fino ad arrivare alle sorgenti, in prossimità del passo della Mauria, ai confini con il Cadore.

“Il Friuli è una regione incredibile – commenta Grizzo – piccola, quasi completamente antropizzata, ma piena di sorprese. Possiede ancora delle isole di autentico wilderness dove sei fuori dal mondo, anche se ti trovi appena a qualche chilometro in linea d’aria dalle superstrade e dai centri commerciali. Penso alle valli del nostro territorio montano, ma anche ai greti dei fiumi, il Cellina- Meduna e, appunto il Tagliamento, che formano ambiti naturalistici di estremo interesse”.

“Il 2017 è l’anno internazionale del turismo sostenibile – spiega Scandurra – che tra le altre cose significa valorizzazione del turismo a chilometro zero. Il viaggio con l’asino rientra nel concetto di slow travel, un viaggio senza tabelle di marcia, per poter assaporare a pieno l’ambiente che si attraversa. Con il nostro trekking, con il diario giornaliero che terremo sui social e con il video che pensiamo di realizzare una volta ultimato il percorso, vorremmo far vedere quali sorprendenti bellezze abbiamo sotto casa. Allo stesso tempo offrire qualche spunto, in primis agli stessi residenti della nostra regione, per un itinerario accessibile a tutti, che unisca storia e natura ”.

Il titolo di questo video diario è già pronto: “In Friuli, fuori dal mondo”. Il resto uscirà da questo trekking, fatto di grandi camminate e bivacchi all’aperto, tra le ghiaie e i sentieri che seguendo il fiume si addentrano in boschi di tigli o di conifere, ma anche antiche pievi, castelli e fortini della Grande Guerra.