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Ad Amatrice si mangia carnico nella nuova mensa fatta dai friulani

“C’è un pezzo di Friuli Venezia Giulia, del suo cuore solidale e della sua operosità nella rinascita di Amatrice, che celebriamo qui oggi con il primo pranzo solidale nella mensa che porta il segno di chi, come i comuni laziali e friulani colpiti dal sisma a 40 anni di distanza gli uni dagli altri, ha cercato subito la riscossa e la fiducia nel futuro”.

Con queste parole l’assessore alle Infrastrutture e Territorio del Friuli Venezia Giulia Mariagrazia Santoro ha sottolineato l’orgoglio della Regione per il contributo al progetto “Amate Amatrice” con cui è stata ricostruita un’area ristorazione il cui cuore è la mensa scolastica dedicata alle scuole del distretto e realizzata con il legno delle montagne friulane. Qui mercoledì è stato ospitato il primo “Pranzo solidale” per il rilancio dell’economia di Amatrice, con una raccolta fondi destinata al progetto “Un aiuto subito” sostenuto da La7 e Rcs, in collaborazione con Tim, Starteed, Innovafvg, Filiera del Legno Fvg e dello studio Stefano Boeri Architetti.

“L’esperienza del sisma ci lega profondamente a queste comunità e ci impone di portare non solo gesti simbolici, ma aiuti concreti che si fondano sulla conoscenza e sulla pratica realizzate in questi anni di ricostruzione meticolosa in nome della sicurezza e dell’identità. C’è bisogno di mettersi a disposizione degli altri con le proprie competenze e possibilità”, ha sottolineato Santoro durante gli interventi moderati dal giornalista Enrico Mentana. Al pranzo hanno preso parte anche Luciano Fontana, direttore de “Il Corriere della Sera”, Vasco Errani, commissario straordinario alla Ricostruzione, Nicola Zingaretti, presidente della Regione Lazio, e Sergio Pirozzi, sindaco di Amatrice. Sulla tavola della mensa solidale anche i prodotti alimentari della nostra regione: la Friulmont di Amaro, che unisce le latterie montane dell’Alto But di Enemonzo Vecchio, di Sutrio, di Campolessi e di Enemonzo ha donato dieci forme di formaggio; l’Ersa ha offerto un aperitivo friulano con il prosciutto di San Daniele, formaggio Montasio, vino bianco e vino rosso servito dai sommelier Renzo Zorzig e Alessandro Pareschi.

Il progetto edilizio, che prevede un centro polifunzionale di 9.000 metri quadrati, è stato realizzato dalle aziende della Filiera del Legno Fvg nuovamente al fianco dell’architetto Stefano Boeri che ha donato il disegno del complesso. Grazie al supporto della Regione Friuli Venezia Giulia e del Consorzio Innova, l’iniziativa riaprirà le porte di otto ristoranti storici del borgo e di una mensa scolastica nel rispetto dell’ambiente secondo i principi della bioarchitettura. La mensa si caratterizza per architetture moderne in legno e grandi vetrate con vista sui monti Sibillini per dare lo slancio per la ripresa dell’economia locale con il traino del turismo enogastronomico e di una quotidianità nella quale gli abitanti di Amatrice non hanno mai smesso di credere.

Un pensiero su “Ad Amatrice si mangia carnico nella nuova mensa fatta dai friulani

  • Marco di gianfrancesco

    Molto importante e’ quella di far ripartire la recettivita’alberghiera..,BeB..agriturismi,camere,ecc x permettere quando si viene su(io ho casa) con gli amici di farli rimanere..ripartire con il turismo stanziale e’ ,importantissimo..altrimenti le attività’ con chi lavorano?

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